martedì 30 gennaio 2018

Scelta della scuola_1

Abitiamo in una grande città, per cui negli anni non abbiamo mai avuto problemi con la varietà scolastica. Già ai tempi della scelta della materna c'era un'ampia offerta nel quartiere. La scuola statale, quella comunale e quella paritaria della parrocchia.
Per quanto riguarda la materna, con mio marito avevamo scelto la scuola paritaria. E' un bell'asilo, molto curato sia come maestre, sia nelle strutture. Ci siamo trovati e ci troviamo benissimo. I bambini vengono stimolati e coccolati e siamo sempre sicuri che lì passano ore serene. Non potevamo scegliere meglio.
Il primo scoglio è arrivato con la scelta della scuola primaria. La nostra scuola di quartiere è a due passi da casa nostra: la vediamo dal balcone e viviamo ogni giorno la paralisi del traffico da "entrata/uscita scuola". La scelta sembrava ovvia, ma così non era. Negli anni in cui mia figlia maggiore era alla materna c'era stata una fuga di famiglie da questa scuola: piano piano si era creata una pessima nomea, soprattutto legata alla dirigente, che a detta di molti non sapeva fare il suo lavoro, e a molte maestre, che parevano incapaci. Devo anche dire che il nostro è un quartiere misto: abbiamo case popolari abitate da famiglie in difficoltà, molti stranieri e anche italiani. Per cui negli anni la nostra scuola è diventata multietnica e, a detta di molti, l'utenza media si è abbassata di livello. Non parlo ancora delle scuole medie, sempre presenti qui vicino, che sembrano essere il ricettacolo di tutti i bulli del quartiere.
Con questi presupposti ci siamo dovuti decidere su cosa fare: scegliere la scuola sotto casa ma mal frequentata e mal gestita, o migrare in un quartiere vicino nella scuola pubblica considerata fiore all'occhiello della zona? Io quell'anno avrei avuto il mio terzo figlio e dovevo anche pensare alla gestione quotidiana degli orari scolastici, incastrando quelli, quelli della materna della seconda figlia e il neonato. Non volevamo nemmeno pesare troppo sui nonni, pur disponibili, per cui, a malincuore, lo ammetto, abbiamo optato per la scuola di quartiere.
Il ragionamento di base che ci ha accompagnato è stato che non potevamo solo affidarci alle chiacchiere dei genitori. Ci sembrava impossibile che tutta la scuola fosse un disastro e che ne uscissero solo bulli. Forti di questo e dei consiglio di alcune maestre della materna, che conoscevano alcune brave maestre che ricominciavano il ciclo scolastico, abbiamo deciso di fidarci, andando contro corrente: nella materna di mia figlia solo 2 per classe sarebbero andati nella scuola di quartiere, tutti gli altri altrove. E così, con molta ansia e speranze abbiamo aspettato settembre.

inizio...in ritardo

Inizio questo blog con almeno quattro anni di ritardo: ho tre figli.  La più grande è in quarta elementare, la seconda in seconda elementare e il terzo è ancora alla materna. Mi sono resa conto solo da poco di quante cose e pensieri ho piena la testa da quando le bambine hanno iniziato la primaria.
Ebbene sì, mi sono sentita una mamma che ritorna a scuola: dal primo giorno sui banchi delle mie figlie ho ricominciato a rivivere i miei ricordi scolastici, alcuni molto vivi, altri invece sbiaditi, ma sempre presenti. Mi sono accorta che avevo tante aspettative, sulla scuola come istituzione, sugli insegnanti, sui genitori, sui bambini. In questi quattro anni ho imparato molte cose, ho scoperto come la scuola sia cambiata per certi versi e come invece sia sempre uguale per altri. I miei pensieri vorticano sull'argomento "scuola" praticamente tutti i giorni, nel bene e nel male e forse è arrivata l'ora di fermarli in parte con la tastiera del pc.
A presto, Flavia

Scelta della scuola_1

Abitiamo in una grande città, per cui negli anni non abbiamo mai avuto problemi con la varietà scolastica. Già ai tempi della scelta della m...